Descrizione
La città sabina di Norcia, Patria di San Benedetto e nota per la sua profonda spiritualità, si trova nella parte più montuosa ed incontaminata dell’Umbria, nell’area del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, sul margine meridionale del grandioso Piano di Santa Scolastica, splendido esempio di paesaggio agrario italiano.
Al viaggiatore, che giunga in città attraverso il Piano di Santa Scolastica, subito si svelano le testimonianze del suo glorioso passato romano e medievale: le mura di cinta, la caratteristica forma a cuore e la sua suddivisione in 8 guaite, che corrisponde al numero delle porte di accesso alla città. All’interno della cerchia muraria il fulcro della vita urbana è da sempre l’attuale piazza San Benedetto, dove le linee armoniose dei principali edifici civili, il Palazzo Comunale e la rocca detta La Castellina, e religiosi, la Basilica di San Benedetto e la Cattedrale di Santa Maria Argentea, rappresentano un angolo di storia italiana rimasto miracolosamente intatto nei secoli.
La bellezza e l’ordine della città si specchiano nel territorio circostante, dove le forme geometriche dei campi fortificati da siepi e da querce sono punteggiati da un mosaico di insediamenti, un tempo distinti in Castelli, centri fortificati, e Ville, insediamenti aperti, uniti fra loro da antiche strade e sentieri. Oggi queste strade offrono divertenti occasioni per passeggiate di scoperta e di relax in pianura e, salendo in quota, in montagna fino ad arrivare alla Forca di Ancarano o sull’Altopiano di Castelluccio, che per la sua struggente bellezza fu equiparato al Tibet dal grande etnografo Fosco Maraini.
La Chiesa di Santa Maria della Pace eretta in varie e lunghe fasi costruttive tra il 1506 ed il 1560, ospitò dal 1525 le Clarisse Francescane del Monastero di Santa Maria Maddalena, situato nella parte più bassa del paese.
La Chiesa di Santa Maria della Pace, conserva in facciata il portale in travertino con pilastri, capitelli, elegante architrave e l`oculo scolpiti nel 1538 da Francesco Forno da Campione (Milano) in pietra “corgna” locale. Il convento si snoda ad angolo tra via Ufente, dove è posto l`ingresso, e via Trieste. zithromax 500 mg
All`interno restano il chiostro originario a due loggiati sovrapposti, terminato nel 1560 e il braccio trasversale destinato al refettorio risalente al 1549, dove si notano lacerti di una piuttosto frammentaria Ultima Cena probabilmente parte di un ciclo raffigurante Storie della Passione di Cristo (eseguito nel 1640 da pittori che risentirono della maniera della nota famiglia di artisti locali Angelucci da Mevale).